X STORAGE
l'opera/
Words/Song Songs/Word, 2020
(Installazione sonora)
L’opera collaborativa è composta da un vaso di ceramica con due altoparlanti-fiori di Brian Eno, giustapposto a un Wall Drawing di David Tremlett. Il vaso di Eno racchiude un software che riproduce una traccia originale composta dall’artista per l’occasione, mentre Tremlett ha realizzato il Wall Drawing applicando a mano i pigmenti sul muro, componendo una figura geometrica che racchiude un poema scomposto ispirato dalla musica proveniente dal vaso. L’opera sintetizza bene la pratica artistica dei due artisti inglesi quasi coetanei, che si incontrano per la prima volta attraverso la galleria. Da una parte, Eno invade lo spazio con onde sonore che emozionano lo spettatore, utilizzando il digitale come mezzo per la sua arte. Dall’altra, Tremlett trasforma lo spazio con forme archetipe, attraverso una pratica estremamente fisica, quasi primitiva. Questi due approcci che all’apparenza possono sembrare estremamente opposti, si ricompongono nel concetto di spiritualità, che entrambi gli artisti declinano alla propria maniera: musiche, parole, forme e colori che concretizzano un misticismo contemporaneo, una sorta di invito a sospendere le attività quotidiane per entrare in uno stato di contemplazione davanti all’opera e allo spazio che la circonda.
gli artisti/
Brian Eno
Brian Eno (Woodbridge, Regno Unito, 1948) è una tra le voci più influenti nel mondo dell'arte e della musica contemporanea fin dai primi anni Settanta. Alla ricerca del significato più profondo della lentezza, in un mondo frenetico e troppo dinamico, Eno è uno dei maggiori esponenti della musica ambient e dell’Arte Generativa. Le sue installazioni sono da osservare con estrema calma: gli esperimenti sonori portano la sua arte a orizzonti orchestrali quieti e avvolgenti che permettono a chi ascolta di vivere una vera e propria esperienza multisensoriale. Come afferma lo stesso artista, le sue sono opere di luci e musica che aiutano chi vuole stare solo con i propri pensieri, anziché essere bombardato dai pensieri di altri. Nel caso dei famosi Lightbox, l’infinita combinazione di colori auto-generati usando una serie di luci a LED intrecciate estende i confini temporali, grazie ad un'opera che solo apparentemente non ha né inizio, né fine e né finalità.
Da sempre in prima line nelle cause umanitarie, tra il 1995 e il 1997, l’artista si è recato in Bosnia per un progetto di musicoterapia rivolto ai bambini traumatizzati dalla guerra civile che, tra il 1992 e il 1995, ha devastato i territori bosniaci.
Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie famose in tuto il mondo quali il Walker Art Center a Minneapolis; il Contemporary Arts Museum a Houston; New Museum of Contemporary Art a New York; Vancouver Art Gallery, Stedelijk Museum ad Amsterdam, Centre Pompidou a Parigi, Institute of Contemporary Arts a Londra, Baltic Art Centre a Gateshead e alla Biennale di Venezia.
David Tremlett
Il lavoro di David Tremlett (Dartford, Regno Unito, 1945) si costruisce attorno a forme essenziali a colori pieni, che l’artista traduce a partire dalla fine degli anni Settanta nei Wall Painting (o Wall Drawing) e nei lavori su carta. Secondo la sua poetica, le pareti esterne, i muri interni e i disegni bidimensionali possono parlare, raccontare storie, produrre spazio e avere volume. Tremlett esplora il rapporto tra arte, architettura e decorazione attraverso processi simili a composizioni musicali, nella loro genesi e realizzazione. Un alfabeto fatto di segni, chiaro ed essenziale, universale e sfaccettato. L’artista si esprime attraverso mezzi fragili ed effimeri come i pastelli colorati, approcciandosi fisicamente alla materia, scegliendo di stendere direttamente il colore sulla parete con le mani. I suoi dipinti murali, infatti, sembrano riscoprire un modo primitivo di fare arte, attraverso un fine rimando alle pitture rupestri. Nel corso dei decenni l’artista realizza diverse opere sui muri di musei, chiese, spazi pubblici o dimore private di tutto il mondo, tra cui degne di nota sono le quattro cappelle nelle Langhe realizzate tra il 1999 e il 2020 (nei comuni di La Morra - in collaborazione con Sol Lewitt - Coazzolo, Santo Stefano Belbo e Serravalle Langhe) e il processo di riqualificazione del Complesso Monumentale di Santa Chiara e San Francesco a Bari.
L’artista ha esposto a livello internazionale in gallerie e musei come la Tate Britain a Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Stedelijk di Amsterdam, il Museo di Grenoble ed il Museum of Modern Art di New York.