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l'opera/
Interstellar Static, 2010

‘Interstellar Static’ è un progetto di collaborazione tra gli artisti Samon Takahashi e Davide Bertocchi consistente in una mostra concepita per durare solo la frazione di secondo di uno scatto fotografico. Il risultato finale è un «kit» di 10 immagini incorniciate come un museo, e ognuna di esse è una possibile visione di questa mostra fantasma ma anche una mostra autonoma in sé. In ogni immagine i due artisti hanno riunito alcune delle loro opere più iconiche seguendo un dialogo metafisico e combinazioni esoteriche. Gli scatti si sono svolti nell'arco di 24 ore all'interno dello studio dell’illustre artista francese Fabrice Hyber, dal fotografo Thomas Geffrier, completando una sorta di invisibile quartetto.

Attraverso pratiche ed estetiche diverse, gli artisti Davide Bertocchi e Samon Takahashi si intersecano nei campi dell'immateriale. Esplorano tanti campi dal suono e le sue possibili rappresentazioni, alle scienze, cosmogonia, mito .. con una distanza poetica senza mai voler essere esperti. ‘Interstellar Static’ è l'eco del cosmo che le orecchie degli astronomi ascoltano nella speranza di cogliere messaggi da altrove, insomma il suono della creazione.

l'artista/

Davide Bertocchi

(Modena, 1969; vive e lavora a Parigi).

Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna (Corso di Alberto Garutti), è stato artista residente presso l’École de Beaux-Arts di Nantes, la Villa Arson di Nizza e il Palais de Tokyo di Parigi. La ricerca di Bertocchi nasce dalla relazione tra la musica e la scienza e concentra diversi registri sensoriali e media. Le sue opere, che comprendono video, sculture e installazioni, sono state esposte in musei, fondazioni e gallerie d’arte internazionali come, a Parigi, il Centre Pompidou, La Maison Rouge, la Fondation d'Entreprise Ricard, il Palais de Tokyo, la Fondazione Louis Vuitton, l’Hôtel de La Monnaie; il Bozar Centre of Fine Arts di Bruxelles; il De Appel di Amsterdam; il Walker Art Centre di Minneapolis; il Bronx Museum di New York; l’Architectural Association a Londra, il Castello di Rivoli, il Palazzo delle Esposizioni di Roma; Il MAMbo a Bologna, la Marsèlleria di Milano; il MoCA Museum di Shanghai e le Biennali di Lione e Praga.

 

I lavori di Davide Bertocchi appaiono come libere manipolazioni di due distinti registri sensoriali: la musica, presente non soltanto nelle ricorrenti installazioni sonore ma anche nel lavoro curatoriale Top 100, e la scienza, intesa dall’artista come fenomenologia dello spazio ripensata sulla base di prospettive inconsuete e intimiste. Questa riflessione, parte integrante del processo creativo di Bertocchi, è rintracciabile in ‘Spazio’, installazione in progress composta da 2500 immagini che rappresentano pianeti e galassie inesistenti (chiaro riferimento alla limitata conoscenza umana dell’universo) e nel progetto curatoriale ‘Zodiaco’, ispirato all’omonima mostra di Gino De Dominicis. 

Mostre personali (selezione): Centre Pompidou, Metz (2020); spazio Mars, Milan (2019);  Art-O-Rama, Marseille (2019); Istituto italiano di cultura, Bruxelles (2015); Maison du Livre et du Son, Vileurbane (2011); National Museum of Contemporary Art, Bucarest (2010); White Box, New York (2009); Centre international d’accueil et d’échanges des Récollets, Parigi (2009); Palais de Tokyo, Parigi (2005); Centre Pompidou (video programma) (2004). 

Mostre collettive (selezione): Hidden Display, MAMbo, Bologna (October 2020; Objets Magiques, La maison de l’ours, Parigi (2019); Le temps de l’île, MUCEM, Marseille, (2019); Où Va l’Esprit + Top 100 vol.7. espace Stalingrad, Paris (2018); WunderMoRE, Museo MAXXI, Roma (2018); Greffes, Beatrice Burati Anderson, Venezia (2018); Greffes, Villa Medici, Roma (2017); Nuit Blanche, Villa Medici, Roma (2016); The Vedettes Show Boat, La Monnaie, Parigi (2016); recto / verso, Fondation Vuitton, Parigi (2015); Nuit Blanche, Parigi (2013); Retour à l'intime, La Maison Rouge, Parigi (2012); Flea Market di Rob Pruitt, La Monnaie, Parigi (2012); Biennal de Lyon (2009; 2007); La tentation de l'espace, Espace Luis Vuitton, Parigi (2007); Code Unknown, Palais de Tokyo, Parigi (2004).


 

Samon Takahashi

(1970; vive e lavora a Parigi).

Samon Takahashi è noto per la sua vasta composizione e produzione sonora, nonché per la regia e la recitazione video. Tuttavia, nel 2004, Takahashi è stato in grado di cimentarsi in qualcosa di nuovo quando si è unito al programma di residenza internazionale della 18th Street. Mentre era a Los Angeles, ha lavorato alla sua installazione di arte plastica combinata con il suo talento musicale per produrre la "Cortical House". Questa casa faceva parte di un'idea utopica di un luogo in cui vivere che sarebbe stato un'estensione del cervello del proprietario. Era un pretesto formale all'elaborazione di nuove forme e concetti per migliorare l'interfaccia tra un individuo (il suo modo di pensare) e il suo ambiente, poiché era un tentativo di trovare un luogo ideale per vivere che seguisse le proprie esigenze e persino le anticipasse . Il progetto ha coinvolto vari campi e discipline come design, architettura, cibernetica, comportamento, teoria dell'informazione, teoria dei gruppi, semiotica, biometria, neurologia, psicoanalisi, nuove energie ed ecologia tra gli altri.

 

Mostre personali (selezione): CNEAI, Parigi (2014; 2011); Spiral / Wacoal Art Center, Tokyo (2013); MNAC, Bucarest (2010-2011); Astérides, Marsiglia (2010); Pôle Alsace, Gare Magenta, Pôle Haussman, Gare St Lazare, Parigi (2010; 2007); LAXART, Los Angeles (2009); CNEAI, Chatou (2009); De Vleeshal, Middelburg (2009); Palais de Tokyo, Parigi (2006); 18th Street Art Complex, Los Angeles (2004)

Mostre collettive (selezione): Mostra collettiva, Centre National de l'Estampe et de l'Art imprimé, Parigi (2020); Greffes, Beatrice Burati Anderson, Venezia (2018); Greffes, Villa Medici, Roma (2017); Clara Meister: Ballads of the Beats, Centre National de l'Estampe et de l'Art imprimé, Parigi (2016); 2, 3: un progetto di Sora Kim, Korean Cultural Centre, Londra (2015); Cos'è il potenziale, Wellcome Collection, Londra (2015); Vacarmes, Maison des arts, Malakoff (2015); Hotel Red Swan, MACRO, Roma; Normalcy, Moderna Museet, Stoccolma (2014); Soundworks, ICA, Londra (2012); Bêtes Off, La Conciergerie, Parigi (2012); Interstellar Static, MNAC, Bucarest (2010); Ponder Pause Process (A Situation), Tate Modern, Londra (2010); OuUnPo # 2, Tate Britain, Londra (2010); Radio Days, De Appel, Amsterdam (2005); Playlist, Palais de Tokyo, Parigi (2004); Traversées, Musée d’Art Moderne, Parigi (2001).

X STORAGE

caption/ 

Davide Bertocchi &

Samon Takahashi

Interstellar Static, 2010

10 Stampa a getto d'inchiostro su Hahnemuhle PhotoRag 308

50 x 60 cm ciascuno (incorniciato)

prezzo/ 

Su richiesta

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